Un colpo, un colpo... un altro colpo... Ancora un colpo - e Boris Butkeev (Krasnodar) Piazza un suo uppercut. Mi spinge nell’angolo, Sfuggo... Ma un suo uppercut mi stende a terra E non mi sento affatto bene! E Butkeev, pensava, frantumandomi la mascella: "Vivere e bello e la vita e bella!" Si conta fino a sette e io sono ancora a terra, Le mie compaesane singhiozzano. Mi alzo, mi tuffo, lo evito E segno dei punti. Non e vero che riservo Le mie forze per la fine, Dall’infanzia non mi riesce Di colpire un uomo in faccia. E Butkeev, pensava, massacrandomi le costole: "Vivere e bello e la vita e bella!". Nelle tribune fischi e urla: "Attaccalo! E un vigliacco!". Butkeev cerca il corpo a corpo E io mi stringo alle corde. Ma lui mi viene addosso, e un siberiano, Ostinato, E gli dico: "Sei un balordo! Sei stanco, vero? Riposati un po’!". Ma lui non sentiva e pensava, col fiatone, Che vivere e bello e la vita e bella! E lui continua a picchiare - forzuto d’un demonio! Vedo guai in vista. La boxe non e solo rissa, e uno sport Per uomini valorosi ecc. Ma ecco che colpisce: una, due, tre volte, fino a perdere le forze. L’arbitro mi alza il braccio Con il quale non ho combattuto. Lui stava a terra e pensava che la vita e bella. Bella per qualcuno, ma per altri una rottura di palle!
© Silvana Aversa. Traduzione, 1992