Se da qualche parte, in una notte straniera ed inquieta, sei inciampato e cammini al margine, non nasconderti, non tacere, grida fino a me - sentirò la tua voce, la riconoscerò. Può darsi tu giaccia con una pallottola in petto, tra la segala matura - Soffri! Mi affretterò e le gambe non sentiranno stanchezza. Ritorneremo là. dove sia l’aria, sia le erbe curano, ma non morire, ma trattieni il sangue. Se sotto di te c’è-un cavallo, - fatti portare veloce, al galoppo, - il cavallo è un sauro, troverà la strada, per quei luoghi dove sprizza sempre vitalità. che rimarginerà le tue ferite. Dove ti trovi? - In una strada chiusa oppure lunga. in qualche biforcazione, crocevia od incrocio? Può darsi ti sia stancato, perso d’animo, confuso in un bicchier d’acqua e non puoi trovare la via del ritorno? Qui c’è una tale purezza, sotto la neve scorrono i ruscelli - non troveresti, non immagineresti di più bello. Qui i fiori ed i cespugli e gli alberi sono di nessuno. Basta desiderare - saranno nostri. Se cammini con difficoltà, nello sporco fino alle ginocchia, sì, scalzo per pietre aguzze, per l’acqua fredda, invecchiato, arso dal vento, nel fumo, bruciato dal fuoco, per come tu sia, - vieni in qualche modo, trascinati, striscia.
© Elio Berrà. Traduzione, 2008