L’acqua, il cielo ed il bosco hanno mille colori si, però qualcosa è cambiato, anche l’aria è la stessa, soltanto che ieri lui dal fronte non è più tornato. Chissà chi aveva ragione in ogni nostro discorso al sonno e al riposo rubato ha iniziato a mancarmi solo quando l’ho perso e dal fronte non è più tornato. E taceva e parlava sempre fuori misura e se cantava, cantava stonato non riuscivo a dormire, si alzava all’aurora e dal fronte non è più tornato. Non si tratta del vuoto che adesso io sento si era in due, solo ora ho capito, che è come fosse un falò che è stato spento dal vento dal momento in cui non è tornato. Quasi fosse un’evasa, la primavera devasta per sbaglio l’ho persino chiamato “dammi un po’ da fumare...” non c’è stata risposta lui dal fronte non è più tornato. Non saremo da soli in tutto questo sfacelo sentinella sarà chi è caduto e si specchia nel bosco e nei nostri rigagnoli il cielo ed ogni albero svetta azzurrato. E ce n’era di posto in questa sporca trincea si spartiva ogni giorno e minuto Ora è tutto per me. Resta solo l’idea che forse son io a non essere tornato
© Sergio Secondiano Sacchi. Traduzione, 1992
© Eugenio Finardi. Canto, 1993
© Alessio Lega. Canto, 2009
© Mario Azad Donatiello. Canto, ?
© Raffaella Benetti. Canto, 2018
© Gian Luigi Ago. Canto, 2022