ghiaccio sotto e ghiaccio sopra e io ci soffro dentro... dovrò sfondare sopra o perforare sotto... venire comunque a galla e non perdere la speranza e lavorare ancora, aspettando nuovi visti... il ghiaccio sopra me si spezzerà d’un colpo... con tutto il mio sudore, come un contadino al campo farò ritorno a te, come le navi del mio canto ricordandomi tutto, anche i versi più antichi... ho meno di mezzo secolo e più di quarant’anni e da dodici vivo grazie a te e grazie a dio... e ne avrò da cantare io, di fronte all’eccelso e di che giustificarmi quando sarò dinanzi a lui...
© Sergio Secondiano Sacchi. Traduzione, 1992
© Angelo Branduardi. Canto, 1993