Mezz’ora all’attacco. Fra poco, di nuovo fra i carri. di nuovo a ascoltare il concerto degli scoppi. E al giovane soldato consegnarono una piccola busta azzurra triangolare che veniva da casa. Ed è come se tu non fossi lì se lettera è della fidanzata oppur se scrivono il padre o la madre... Ma è successa qualche altra cosa, è evidente; sennò, perché affrettarsi a consegnare una lettera a un soldato? Così cominciava: «Perdonami se non ti ho scritto. Sono stanca di aspettare...», era scritto sul biglietto. Poi, in basso, un’aggiunta: «Me ne vado lontana, tu combatti serenamente, e perdonami se puoi!» E proprio al primo scoppio il ragazzo gridò tristemente: «Portalettere, che cosa mi hai portato? Un minuto prima di morire, in una busta triangolare mi son beccato una ferita in mezzo al cuore!» Uscì dalla trincea abbandonando il fucile, e non stette a badare alle schegge. E nella battaglia del Suroj si è ricongiunto alla terra, solo il vento spargeva via pezzetti di una lettera.
© Riccardo Venturi. Traduzione, 2005